STOP AL CLORO
Stop al cloro ed alle mistificazioni che accompagnano i cosiddetti sistemi alterativi al cloro: causano molto più che irritazioni alla pelle ed alle mucose e varie intolleranze e disturbi respiratori. Sempre più ricerche mediche e scientifiche collocano il cloro ed i cloroderivati tra le 10 sostanze piu’ pericolose mutagene MX che possono causare il cancro ed alterare il dna umano. Sono simili ai già ben noti e più facilmente individuati composti cancerogeni THM (trialometani).
Nell’industria delle piscine , semplificando, esistono TRE sistemi prevalenti di trattamento dell’acqua delle piscine:
Il primo, che è ancora quello dominante , prevede l’impiego del cloro organico e dei suoi derivati prodotti industrialmente nella forma di pastiglioni , polveri o liquidi. E il sistema più diffuso ed anche il più pericoloso per la salute degli utilizzatori delle piscine in quanto la sua azione si sviluppa nell’acqua della piscina, lasciandola ricca di composti residuali tossici, cancerogeni ed anche mutageni per il DNA.
Le ultime autorevoli ricerche internazionali inseriscono i cloro derivati e l’acido cianurico che viene sempre abbinato come suo stabilizzante per conservarlo nell’acqua della piscina ed evitare che evapori velocemente , tra le prime 10 sostanze più pericolose al mondo per il loro alto potenziale MTX di modificare il DNA umano e per il loro rischio oramai confermato da decine di ricerche ed evidenze scientifiche, di indurre la comparsa di diverse tipologie di cancro.


Il secondo sistema molto diffuso , prevede la produzione del cloro, normalmente sotto forma di acido ipocloroso, attraverso un processo di dissociazione di elettrolisi dei cloruri che si formano nell’acqua delle piscine, apportando all’acqua il comune sale da cucina , cloruro di sodio, o più recentemente dei sali a base di magnesio e di potassio. Sia che venga apportato il comune cloruro di sodio, o il cloruro di magnesio e di potassio, il risultato non cambia.
Nell’acqua della piscina si forma per dissociazione il CLORO con le note conseguenze negative per la salute sia degli utilizzatori della piscina che per l’ambiente circostante.
La sua crescente diffusione è legata sia alla sua economicità in fase d’acquisto, sia al fatto che viene presentato , come un sistema naturale, evocandone una sorta di similitudine , con l’acqua marina, che grazie a processi naturali riesce a mantenersi viva ed in equilibrio. In realtà l’unica similitudine è la presenza di sale sia nell’acqua marina, sebbene in percentuale maggiore, sia in quella delle piscine trattate con questo sistema. Nelle piscine poi però vi è un apparecchio, definito anche Clorinatore, che produce il Cloro dal sale apportato all’acqua della piscina.
Vale la pena ricordare, che i cloro derivati , come spiegato al punto precedente oltre ad essere potenti e pericolose sostanze cancerogene e mutagene per il DNA umano, sono anche causa di intolleranze, allergie, forme asmatiche per gli utilizzatori delle piscine. Sono anche altamente dannosi per l’ambiente circostante, tanto che la normativa nazionale riunita nel TUA (testo unico ambientale ) vieta lo scarico e la dispersione nell’ambiente delle acque di scarico delle piscine clorate o con presenza di cloruri, quali quelle delle piscine trattate con il cloro industriale, o con i sistemi di elettrolisi del sale, a meno che non vengano previsti specifici impianti di abbattimento prima dello scarico delle acque.
3) Il terzo è quello vario delle cosiddette piscine con sistemi di trattamento a basso tenore di cloro, o che ERRONEAMENTE vengono rappresentati come sistemi di trattamento delle acque delle piscine alternativi al cloro. Sono sistemi che prevedono diversi approcci semplificati , basati maggiormente su semplici ed economici generatori di raggi UV, oppure meno frequentemente sull’impiego dell’ozono, prodotto da sistemi di produzione di ozono semplici ed economici. Coloro che impiegano correttamente i raggi UV-C o l’ozono, prevedono l’affiancamento di un sistema di apporto, o di dosaggio di cloro in quanto i raggi UV- C sviluppano un’azione disinfettante immediata all’interno dell’unità, ma nessuna azione disinfettante residuale nella piscina, mentre quando si apporta ozono all’acqua della piscina, si deve , per normativa prevedere un sistema di abbattimento dell’ozono prodotto in eccesso e non usato per abbattere la carica batterica e le alghe presenti, affidando questa funzione abitualmente a filtri a carbone. Pertanto sia nel caso di impiego di generatori a raggi UV-C , che nell’impiego dell’ozono, si sviluppa un’azione battericida immediata , più o meno significativa, a seconda degli impianti impiegati, ma nessuna azione disinfettante residuale nell’acqua della piscina, in grado di agire per disattivare batteri rilasciati in acqua da bagnanti o apportati dall’esterno , quando l’impianto è fermo. Pertanto si ricorre anche con questi sistemi al cloro, apportato, anche se in quantità inferiore a quella usuale, completando correttamente l’azione ossidante dei raggi UV-C o dell’ozono, garantendo un’azione ossidante residuale persistente direttamente nell’acqua della piscina ed inibendo quindi eventuali batteri che dovessero entrare nell’acqua della piscina immediatamente, senza dovere attendere che l’acqua venga trattata attraversando l’unità UV-C o di produzione dell’ozono.

Più recentemente viene proposto affiancato ai sistemi UV-C o di produzione dell’ozono, per rispondere alla crescente domanda di sistemi di trattamento dell’acqua totalmente naturali, l’impiego di prodotti chimici di produzione industriale descritti semplicisticamente come ossigeno attivo , che il più delle volte sono perossidi di idrogeno se proposti in forma liquida, oppure monopersolfato di potassio se proposti in forma granulare o in pastiglie , che a contatto con l’acqua sviluppano ossigeno attivo che agisce come disinfettante. L’incongruenza di questo approccio semplificato , è che propone l’impiego di composti , a base di ossigeno, quale completamento dei sistemi a base di UV-C o di ozono, è che l’ossigeno attivo sviluppa, al pari dei raggi UV-C e dell’ozono un’azione disinfettante immediata senza garantire quell’azione disinfettante residuale necessaria per completare correttamente i sistemi a base di UV-C o di ozono. Pertanto l’impiego di composti a base di ossigeno attivo, può al più rafforzare l’azione battericida immediata dei raggi UV-C o dell’ozono, ma non completarla rendendola autonoma.

LA PELLE
Nella medicina tradizionale e naturale la pelle viene chiamata il TERZO RENE. La pelle è un organo escretore di pulizia delle tossine , insieme ai polmoni ,all’intestino crasso, e ai reni. Un’attività in piscina, un bagno, soprattutto se affiancata a funzioni idroterapiche erogate da impianti idromassaggio, idroterapici ecc, favorisce l’espulsione di tossine e liquidi organici. L’organismo può arrivare ad espellere sino a 2 lt di liquidi organici insieme alle tossine metaboliche, sostituendoli con i liquidi e le sostanze contenute nell’acqua della piscina. Se l’acqua della piscina, contiene cloro , cloro derivati, clorammine, acido cianurico, la pelle le assorbirà assieme all’acqua della piscina.
Clicca il link seguente per accedere alla sezione in cui sono raccolte alcune delle ricerche e pubblicazioni che attestano la pericolosità del cloro , dei cloro derivati e dei prodotti impiegati insieme al cloro come lo stabilizzante, l’acido cianurico , che viene impiegato come stabilizzante per r evitare che il cloro evapori velocemente dall’acqua della piscina. Tali ricerche attestano inequivocabilmente che il cloro ed i cloro derivati sono pericolosi composti ad alto rischio cancerogeno e tra i più 10 pericolosi composti mutageni , detti anche MTX (cioè composti che, per inalazione, ingestione o contatto, possono provocare alterazioni genetiche).